Sulla strada dell’Arcangelo Michele
Per molte sere, per molti anni, ho portato a spasso il cane nel buio della collina di Castelvecchio. Seguivo il movimento delle stagioni, quello della luna e delle stelle, sentivo il respiro della terra e mi rendevo conto di quanto, le preghiere dei i Padri Sacramentini, che avevano abitato a lungo prima di noi, avevano nutrito il terreno e continuavano a trasmettere pace e spiritualità. Ho anche incominciato a sentire che esisteva un’ altra forza, potentissima, a cui non sapevo dare nome.
Era come un turbine, un amplificatore dell’ energia, in parte apparteneva alla Grotta di Lourdes che i Padri avevano costruito nel tufo in fondo alla proprietà, ma la Grotta con la statua della Madonna aveva un potere consolatorio e materno, era un grande dolce abbraccio, apparteneva alla collina, come un punto ying.. forse la Cappella del monastero era il punto yang? No, la Cappella, pur straordinaria nell’ ospitare e proteggere il lavoro sacro, non aveva la stessa cifra. Si trattava di qualcosa di immenso e differente, come un suono assordante che le mie orecchie non riuscivano a sentire, ma che intuivo.
Poi, un giorno, ho alzato lo sguardo all’ ingresso del castello. C’era la statua dell’ Arcangelo Michele, a cui la mia regione è molto legata, la Sacra alle porte della Val di Susa è il monumento che rappresenta il Piemonte. Il nostro Arcangelo, con la spada sguainata e anche un po malconcia, era stata eretta dai Padri Sacramentini, all’ inizio dell’ altro secolo, per chiedere pace. Era sempre stata sotto ai miei occhi, nascosta da qualche albero piantato a caso dai miei vicini. Come gli alberi disordinati, non le avevo dato importanza, non la vedevo.
Ho avuto uno di quei momenti AHA, che partono dallo stomaco e esplodono nella testa e nel cuore. L’ Arcangelo. Eh, già! Ci troviamo sulla direttiva Sud, tra la val di Susa e la linea che va dritta a Gerusalemme. La famosa e mitica via dell’ Arcangelo Michele dall’ Irlanda alla Cornovaglia, Mont Saint Michel , la Sacra, Torino, e giù, fino al Gargano da Padre Pio e poi in Grecia, Delfo al tempio di Apollo e ancora più a sud, fino al Santo Sepolcro.
La linea sacra di Apollo e di Athena, il maschile e il femminile, per noi, ora, la via dell’ Arcangelo Michele e Maria.
Castelvecchio