Il Castelvecchio di Testona

I luoghi sono porta e ponte ai poteri invisibili…

I luoghi in cui la Madre Terra si esprime con più forza spirituale, sono stati compresi e considerati sacri da millenni. Secondo la visione sciamanica, tutti i luoghi hanno un potere, una speciale energia. Con alcuni di essi ci sentiamo più in sintonia, con altri ci sentiamo a disagio.

La collina di Castelvecchio di Moncalieri-Testona ( Torino) è stata abitata fino dall’ età del bronzo da diverse popolazioni che si sono via via succedute; ci sono reperti archeologici preistorici mentre la prima torre del Castello è descritta in un documento del 900 d.c. La collina è esposta a sud, verso le Alpi Marittime e gode di un microclima invidiabile.

Nei vecchi muri crescono i capperi e i Padri Sacramentini – gli ultimi proprietari dell’ intero complesso – hanno piantato ulivi ormai centenari: nella parte a sud ovest e producevano vino da Messa per l’intera Diocesi. Da allora, nessun pesticida diserbante o metodo ‘non biologico’. Api selvatiche, lucciole e – non è proprio un vanto – tante zanzare..gufi, civette, picchi, tassi, scoiattoli rossi, volpi e qualche fagiano; cinghiali e cornacchie, naturalmente..

Potere in un posto, un posto di potere…

Castelvecchio di Testona La collina dove sorge Castelvecchio è stata abitata dall’ età del bronzo. il Comune di Moncalieri davanti al nostro cancello ha messo un’ insegna : ci sono documenti che parlano di questa ‘ casaforte’ dal 900 dc. La prima torre – forse – è stata costruita dai Templari .

In più di mille anni il Castello ha avuto molte funzioni, come il controllo del passaggio dalla Val di Susa, fino a quando non è stato costruito, più di cinquecento anni più tardi, il Castello di Moncalieri che ora è la sede del Comando dei Carabinieri. Gli ultimi possessori del nostro edificio, per oltre 150 anni sono stati i Padri Sacramentini, un ordine religioso di origine francese con molte sedi in Veneto. Lo hanno destinato a seminario e scuola per le borgate contadine e nei 6 ettari coltivavano una vigna di uva bianca che forniva un formidabile vino da Messa.